Prosperare nei momenti difficili

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Durante tempi difficili, vediamo storie di disastri trasformarsi in successi: gli incendi boschivi creano una nuova crescita e lo stesso si può dire per le imprese durante i periodi di crisi finanziaria. Cercando opportunità e usando iniziativa, determinazione e coraggio, un’azienda può uscire da tempi difficili più forte e più produttiva di prima. Un esempio della contemporaneitò è Hong Kong: mentre le proteste antigovernative entrano nella loro diciassettesima settimana consecutiva, l’industria del turismo è stata colpita più duramente, con un netto calo dei visitatori e con il conseguente fallimento delle aziende locali che si occupano di ospitalità e servizi per turisti. Nel solo mese di Agosto, infatti, il numero di visitatori è diminuito del 40% e i proprietari di hotel hanno visto i tassi di occupazione scendere della metà mentre i prezzi delle camere sono crollati del 40-70%. Sono state osservate tariffe notturne di soli $ 9, un nuovo record. I modi creativi per rimanere a galla vengono esplorati con urgenza mentre l’industria locale dell’ospitalità lotta. Il governo richiede addirittura di rinunciare ad affitti e tariffe elevate per periodi prolungati. Sono state anche suggerite delle regole di suddivisione in zone che consentano di affittare o vendere locali vuoti per uso residenziale. Non c’è dubbio che i tempi siano duri a Hong Kong, ma alcuni credono che tale crisi possa creare un’opportunità per trasformare l’economia e diventare meno dipendenti dai turisti sulla terraferma.Sono le aziende che padroneggiano il delicato equilibrio tra riduzione dei costi per sopravvivere oggi e investimenti per crescere domani che possono farsi strada in questi tempi. I periodi economici difficili possono ispirare una rinascita imprenditoriale. Una crisi non deve sempre avere un risultato negativo. Ecco di seguito alcuni esempi. Come Groupon ha sfruttato il GFCGroupon, la società di coupon online, è stata lanciata nel novembre 2008, nel bel mezzo del caos economico della crisi finanziaria globale. Quale momento migliore per avviare un’attività che offriva affari quotidiani e risparmi sui costi? I clienti si affollavano per registrarsi, così come le aziende, con Groupon che offriva un modo relativamente economico per generare vendite e consapevolezza del marchio. Nel giro di due anni aveva raggiunto oltre 200 mercati in tutto il mondo con 35 milioni di utenti registrati. Nel 2011 ha persino respinto l’offerta di acquisto da 6 miliardi di dollari di Google. Secondo Forbes e The Wall Street Journal, Groupon aveva l’obiettivo di rendere le vendite di 1 miliardo di dollari più veloci di qualsiasi altra attività nella storia. Oggi ha 46,2 milioni di utenti attivi, ha venduto oltre 1,5 miliardi di voucher e ha consentito risparmi ai consumatori per oltre 35 miliardi di dollari. Non male per una società di coupon lanciata durante la peggiore crisi finanziaria della nostra generazione. Netflix e la recessioneLa leggenda dice che l’idea di Netflix è venuta dopo che un amico del fondatore Marc Randolph ha raccontato di come gli siano stati addebitati $40 per aver restituito una videocassetta di Apollo 13 in ritardo al negozio. Randolph ne rimase sconvolto ed ispirato. Nel 1997 fu lanciato Netflix, aprendo la strada al servizio di vendita per corrispondenza di DVD come alternativa ai concorrenti di videoteca come Blockbuster.Inoltre, nel 2007 ha lanciato lo streaming, la funzione per cui è oggi conosciuto, mediante una varietà di piani tariffari e servizi. La società è così salita alle stelle verso il successo. Nel 2009, in un periodo di 12 mesi all’apice del GFC, Netflix era effettivamente cresciuto di altri tre milioni di abbonati. Le recessioni possono essere utili per le attività di intrattenimento in quanto possono fornire alle persone una forma più economica di intrattenimento. I consumatori sono costantemente alla ricerca di modi per mantenere il loro stile di vita pre-GFC e Netflix ha fornito una soluzione a prezzi ragionevoli. Tra il 2006 e il 2011 il numero di abbonati è cresciuto del 290% da 6,3 milioni a 24,3 milioni. Netflix ha visto un’opportunità in un mercato finanziario in difficoltà: ha capito le esigenze di una base di consumatori utilizzando un prodotto attraente ed innovativo. Oggi è la potenza di streaming del mondo e conta quasi 151 milioni di abbonati. CuriositàNel 2000, i fondatori di Netflix cercano di vendere la loro società a Blockbuster per 50 milioni di dollari USA: c’erano sinergie tra i due modelli operativi che aveva senso combinare, ma nonostante ciò il CEO John Antioco non accettò. Nel 2010 Blockbuster dichiarò bancarotta. Ad oggi rimane solo un negozio a Bend, nell’Oregon.